domenica 3 aprile 2011

Obsil: "Vicino" (Psychonavigation, 2011)




In un inarrestabile processo di sviluppo, il compositore senese Obsil prosegue la sua carriera dopo circa sei anni dall'esordio "Points". Confermate le impressioni positive con l'ottimo "Distances", Giulio Aldinucci arriva al terzo album con la consapevolezza di un veterano.

Attraverso l'utilizzo di toni più dimessi rispetto al passato, Obsil assesta la sua cifra stilistica su un'avanguardia educata, colorata, scintillante e mai eccessiva nei suoi ceselli di diafane melodie campestri. Quello che più risalta è l'animo del compositore, fortemente legato a una terra rigogliosa e spartana, che le melodie e i suoni incastonati lungo tutte le nove tracce rispecchiano da un punto di vista tanto sonoro quanto umano. La capacità di trasporre le atmosfere di una vita solcata da ritmi lenti e impassibili dona alla musica di Obsil una magia incantata, trasportando l'ascoltatore con semplice schiettezza.

Adagiato su un letto di calma serafica, “Vicino” non contiene un attimo in cui la tensione emotiva ceda il passo alla noia, fra tenui cromature invernali e un tocco di malinconia conclusiva.

Nenie brumose, pervase da una forza quasi primordiale, splendono in un inizio stellare (le ombre mistiche del trittico d'apertura), ricami finemente intarsiati si fondono con solennità ambient (il ritmo commovente di “Lenti Silenzi”, la conclusiva “Unseen”, il sapore artigianale di “Pendii (Siena, metà gennaio)”). La componente improvvisata non lascia mai del tutto la struttura delle composizioni, di volta in volta orrorifiche (“Nebbie d'ottobre”), delicate (“Drawing A Face”), caotiche e impacciate (sapori indie-tronici per “Snow Days At The End Of March”).

Obsil, autore di un'arte semplice e distinta, non sorprende con effetti speciali ma in "Vicino" assembla un ulteriore tassello colpendo con umiltà e senso del limite. Raggiunta una maturità sufficiente per tentare il salto di qualità con maggiore ambizione, l'artista toscano merita l'ennesimo plauso per la sua musica, gioiello di fattura nostrana mai valorizzato fino in fondo.

(7)

recensione di Alessandro Biancalana

2 commenti:

  1. Purtroppo non conosco gli artiti che presenti

    e di conseguenza la loro musica.

    Amo ascoltare musica in genere: ahi me non conosco l'inglese perciò ascolto musica italiana. Comunque ogni tipo di musica basta che parli al cuore, ispira.

    Un sorriso

    Chiara

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  2. ciao!

    Io sono forse un po'...diciamo datata, ma la bella musica mi piace sempre, cercherò di conoscere quelli che presenti, grazie!

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