domenica 23 settembre 2012

Giulio Aldinucci: "Tarsia" (Nomadic Kids Republic, 2012)
















Messo temporaneamente in soffita il progetto Obsil, Giulio Aldinucci pone in copertina il suo nome di battesimo per una nuova uscita discografica. Sempre contraddistinta da una grazia inusitata, la musica del senese si colloca nei pressi di un'avanguardia sempre più peculiare e caratteristica. Devoto ai suoni dell'ambiente e della terra, l'artista concentra in questo album tutte le qualità dei suoi precedenti album a nome Obsil con un tocco di personalità in più. Dopo aver cambiato varie etichette, il nostro approda alla mini-label Nomadic Kids Republic, piccola realtà creata e gestita da Ian Hawgood.

Con l'uso sapiente e misurato di field-recording rurali ed essenziali, la natura primordiale della sua musica viene confermata dal titolo. Come spiegato dallo stesso autore in un'intervista radiofonica, il titolo “Tarsia” è ispirato alla tecnica dell'intarsiatura. Nello stesso modo con cui centinaia di anni fa pazienti artigiani del legno usavano tale metodo per realizzare opere stupefacenti, il musicista elettronico sovrappone, con la stessa capacità di giustapporre, fini strati di suono per comporre la sua musica. Ed è una naturale conseguenza il fatto che tale termine e ciò che evoca, sia il perfetto corollario per immergersi in un disco che trasuda autenticità e distensione. Suoni che vengono dall'aldilà donano pace interiore con metodi mai violenti, rivelando il lato gentile dell'avanguardia e dimostrando che la musica sperimentale può e deve essere godibile anche da orecchie non avvezze a tali melodie.

Tracce l'una fusa all'altra compongono un unico bozzetto naturalistico vivido, semplice, dalla forza interiore che sfiora il mistico. Con il picco di ispirazione nell'immacolato procedere di “Pianura (con gli occhi di F.”), il compositore toscano approfondisce la sua persona e mostra a noi ascoltatori un mondo tutto suo, a cui noi possiamo accedere bussando, senza far rumore.

(7)

recensione di Alessandro Biancalana

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