domenica 5 luglio 2015

Drew Lustman: "The Crystal Cowboy" (Planet Mu, 2015)















Reduce da un album tutt'altro che soddisfacente, Drew Lustman mette momentaneamente da parte il suo moniker più famoso pubblicando un disco con il nome di battesimo. “In The Wild” aveva interrotto l'ascesa del compositore americano, il quale, con due album più che ottimi come “You Stand Uncertain” e “Hardcourage”, si era imposto fra gli autori di musica elettronica di punta della scena mondiale. Quell'incidente di percorso – prova confusionaria e fuori fuoco – ha forse imposto all'artista un rimescolamento delle carte, in parte attuato nel qui presente “The Crystal Cowboy”.

La spinta al rinnovo porta Lustman all'inserimento di una componente drum'n'bass facilmente riconoscibile nei pezzi di entrata “Watch A Man Die” e “Time Machine”. Il rullante jungle fa da elemento portante e pennella strutture ritmiche solide in quasi tutto l'album, coadiuvato da rivoli ambient e sberleffi IDM. Una vena da narratore dei sobborghi (la fumosità urban-sci-fi di “Angel Flash” e della title-track) ed un'ispirazione finalmente ritrovata (davvero notevole “Green Technique”) regala all'album una briosità compositiva solo teorizzata nel già citato “In The Wild”. Il marchio FaltyDL ritorna occasionalmente in vari episodi (la techno gentile di “Wolves” e “The Hatchet”), mentre strambi giochetti esotici (la cantata “Onyx”) e due bombe come “Sykle” e “Bluberry Fields” assestano il colpo finale. In questi due ultimi episodi il giocoliere elettronico americano adotta un approccio totalizzante alla sua arte, rimestando electro, tastiere ambient, umori horror e un gusto per il ritmo davvero notevoli.

Aiutato dall'intensa attività di Djing, il Nostro ritorna in carreggiata e piazza un album dai grandi numeri, colorato ed ispirato. Nell'ascoltare queste tracce è facile constatare le sconfinate potenzialità di questo produttore, il suo unico compito sarà quello di arginare l'estrosità senza sfociare nella normalizzazione, trovando un equilibrio che potrebbe portarlo davvero in alto nelle graduatorie dei più grandi.

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