lunedì 3 giugno 2013

Gianfranco Grilli: "Ancient Roads" (Mons Avium, 2013)
















Marchigiano di nascita, compositore e musicista, Gianfranco Grilli lavora nell'ambito della musica ambient con grande passione da diversi lustri. Lavoro il suo oscuro, misconosciuto, poco in risalto. Leggendo la sua biografia si legge che ha scritto opere per radio, televisione e cose nel settore della meditazione e della new age. Non semplici tappeti rilassanti o scialbi rintocchi per delle sedute yoga, bensì musica pulsante e di valore universale.

La sua opera è di facile individuazione stilistica, ambient placida e distesa, vagamente ricollegata alla tradizione kraut dei Popol Vuh e i Tangerine Dream. Fra i musicisti preferiti Grilli cita anche Peter Gabriel e King Crimson, infatti, oltre all'animo prog di entrambi, Grilli estrapola brevi rimandi dalla vena world-music di Gabriel in diversi parti di "Ancient Roads".
Il suo nuovo album è un disco concettuale, dedicato al viaggio, ispirato dal sapore antico di strade calpestate migliaia di anni fa, profumato e intriso di un sentore di antichità e misticismo. Tutti questi elementi, fusione e riassunto di ogni singola componente lavorativa del musicista, danno al lavoro complessivo un fascino discreto e crepuscolare.

I dieci minuti abbondanti di "The Journey" sono l'incipit perfetto, un'ode alla rusticità di paesaggi millenari e campestri, splendida descrizione musicale della copertina di Carlo Fabbri. Le trame leggermente più intricate di "Arrival At Dakhla Oasis" fanno da contraltare alla generale pace infusa dalle lunghe "Underground Roads" e “Water Roads”, con la seconda particolarmente ispirata e incisiva (splendido il synth onnipresente). Per il resto, non male l'accoppiata "A Long Walk" e "Sky Roads", silenti fruscii di una notte, lungo un cammino infinito, attraversando terre e sentieri infiniti.

L'unico vero appunto riguarda l'estrema settorialità di questa musica, poco aperta ad altre soluzioni se non quelle prestabilite, la quale rende l'album di poco respiro e un po' asfittico. Tuttavia, le realizzazione impeccabile e il grande impegno per uscire dall'ovvio danno ad “Ancient Roads” e al lavoro di Grilli un appeal di sicuro interesse.

(6,5)

recensione di Alessandro Biancalana

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