lunedì 7 aprile 2014

Gianfranco Grilli: "Eastern Chillout" (Halidon, 2014)















Gianfranco Grilli, ad un anno scarso di distanza da “Ancient Roads”, torna sul mercato con “Eastern Chillout”, un titolo che esemplifica il cambio di rotta messo in atto dal compositore marchigiano. Siamo infatti di fronte ad un album di pura chillout music. Se lo spirito da corriere cosmico rimane in qualche frangente, sopratutto nell'uso dei synth, la battuta bassa, imparentata con la tradizione della bass music e del downtempo, e l'uso delle percussioni ricorda più una stanza da cocktail che i viaggi lisergici della kosmische musik.

Nonostante gli stilemi di questa corrente musicale siano stati abusati fin a rendere il genere pura spazzatura da bar di serie b, Grilli riesce a creare una musica fluida, piacevole e ben congegnata. La varietà dei suoni, unita a un sapiente uso di campioni vocali, rende i nove strumentali del successore di “Ancient Roads” una ventata di aria fresca. Niente di avvenieristico o azzardato, sembra tutto scritto per rendere la musica accessibile ad un pubblico il più ampio possibile, il che non è per niente un difetto se il risultato fosse all'altezza.

Fra cantilene mediorientali e tropicalismi al sapore di curry, i brani scorrono veloci e l'impressione che si ha è che l'incursione in questo genere sia per Grilli un mero album di passaggio, quasi una divagazione divertita e isolata, infatti, la sua vera predisposizione è indirizzata verso le cadenze puramente ambient. Tuttavia, se si ha l'impressione di avere a che fare con un album da tappezzeria rossa e uno spritz, ascoltare “The Paths Of The Hindu Kush”, ben sorretta da delle belle percussioni, per ricredersi e dare una chance all'album.

Consigliato agli amanti del genere e di tutta la corrente downtempo vagamente ispirata al sole cocente del medioriente, astenersi tutti gli altri.

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