Fin dai suoi primi esordi nel 2009 (il primo disco si intitola “Bird-Brains”),
Merrill Garbus si distinse fra le mille proposte del pop indipendente
per un piglio estroso fuori dal comune. Nel tempo la sua musica si è
evoluta mischiando art-pop, stranezze freak e sperimentazione pura, giungendo a un incrocio fra gli Animal Collective più pop e gli Architecture In Helsinki. Una proposta sicuramente originale, partorita da una mente indomita e molto vivace.
Dopo
due anni di assenza da Bologna (marzo 2012 la sua ultima apparizione,
sempre al Locomitiv), la ragazza del Connecticut torna in Emilia a
presentare il suo nuovissimo “Nikki Nack”. Coadiuvata dal suo fidato
Nate Brenner al basso più altri effetti, da una percussionista e da due
coriste, lo show si rivela enormemente più energico rispetto al
disco. Dal vivo la band spinge in maniera abbastanza decisa sul lato
ballabile dei pezzi, rendendo più incisivo l'incedere ritmico e le linee
di basso. La realtà dei fatti è che, nonostante le tre prove siano
sempre state di buona qualità, per Merrill la dimensione live è
il compimento massimo della sua arte. Oltre ad una spiccata capacità di
trascinare il pubblico, è palese quanto pezzi come “Water Fountain” e
“Sink-O” abbiano un appeal con il palco inossidabile, dunque risulta
assolutamente normale che lo spettacolo dal vivo sia decisamente più
efficace del disco. Senza sosta la band snocciola con velocità
supersonica i vorticosi meccanismi pop di “Stop That Man”, “Left Behind”
e “Gangsta”, deliziando la platea e facendola impazzire con scenografie
improvvisate con gli altri componenti. L'americana, essendo un'ottima
polistrumentista, suona indifferentemente percussioni, pad elettronico e una piccola chitarra, dimostrandosi oltre ad una trascinatrice anche una musicista eccellente
Dopo
quasi due ore di concerto, Merrill saluta Bologna con un arrivederci,
compiendo altri passi verso una maturazione che la porterà a completare
la sua carriera.
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