domenica 14 maggio 2006

Merz: "Loveheart"

















 
ma quanto è bello questo disco?

dopo averlo visto dal vivo poco tempo fa, ritorno ad ascoltare questo gioiello di indie-tronica sfavillante, come non se ne sentiva da tanto tanto tempo.

o forse il tempo dura troppo, o magari non rammento dischi così cristallini.

l'importante è che mi abbia completamente carpito. e ne avevo bisogno.

la formula è quella: tastierine + chitarra indie + elettronichina + voce emozionale. il tutto è impastato con grande fantasia e versatilità, aggiungendo piano, organo, fisarmonica, e vari tipi di strumenti acustici.

dangerous heady love scheme mi fa tremare, mi salgono i brividi quando gli xilofoni tintinnano nel vuoto, cesellando un'atmosfera magica.

la canzone si snoda su battiti leggeri, soffici tratti elettronici, una storia di un ragazzo innamorato.

ed anche la successiva verily con il suo tripudio di archi schizofrenici, una voce dolente racconta la fiaba della sua vita, fra schegge di cristallo che colorano il cielo.

i loop vocali, le percussioni artigianali, la canzone per adolescenti che sognano ad ogni attimo. questa è Butterfly.

il folk-tronic-pop rifinito con perle, oro e argento di Mentor è un qualcosa di misterioso, stranamente fatato, arricchito da una fisarmonica ripetitiva.

soave, candido, fuori dagli schemi. un disco per i sogni che vorremo realizzare.

bella la recensione di ciro.

Nessun commento:

Posta un commento