domenica 20 agosto 2006

Playlist of the Week 12/08 – 18/08


 















James Figurine: "Mistake, Mistake, Mistake" (Plug Research, 2006)

dopo figurine e, sopratutto, dntel, jimmy tamburello torna con un altro disco sotto il moniker james figurine.

un disco ritmico e danzerino, in alcuni frangenti pure oscuro e minimale.

l'influenza della techno berlinese è evidente ma, nonostante questo, le tracce sono personali e il suo tragitto stilistico subisce un'ulteriore trasformazione significativa, ma non centrata appieno.

i pezzi cantati alla lunga non resistono poi così tanto, gli episodi strumentali, invece, sono più sostenuti e ritmici, complice anche la collaborazione con John Tejada. a testimoniarlo ci sta lì Ruining The Sundays, una minimal techno al fulmicotone.

carino, molto carino. ma non eccezionale.

(6,5)













Ami Yoshida: "Tiger Thrush" (Improvised Music From Japan, 2003)

una cagata inenarrabile per la maggior parte degli ascoltatori che si approcciano a questo disco.

questo è il giappone dei pazzi sperimentatori che compongono i dischi con chissà cosa in testa.

una colata lavica di rumore (in)sopportabile. un lavoro che sa di rabbia, follia, rassegnazione e scriteriatezza.

la ricerca del frangente noise coeso e mai messo lì per fare figura, la voglia di comporre sì un'opera estrema, ma anche un qualcosa di significativo.

99 schegge di dolore pungente.

[8]














Nami Tamaki: "Make Progess" (SRCL, 2005)

e questo è l'altro Giappone. quello delle j-pop-girls con i vestitini attillati e i capelli perfetti.

uno dei dischi di pop giapponese più belli ascoltati negli ultimi anni, Reason rimane e rimarrà una delle canzoni a cui sono più legato. tutti i pezzi sono intrisi da una forte componente elettronica, la voce di nami è bella come non mai, sopratutto in episodi come Daybreak, Kurayami Monogatari e Distance.

(7,5)
















Aghiatrias: "Epidemia Vanitatis" (CatchArrow Recordings, 2002)

il terrore sottoforma di musica. la colonna sonora degli incubi più reconditi.

un album di dark-industrial-ambient bello e profondo, dilungato e gelido come si confà ai dischi del genere.

l'iniziale Semen è un solco di buio e battiti silenti, un flusso sonoro si sviluppa e si sfascia con potenza impressionante, le voci urlano una serie di frasi sconnesse.

Epidaemia è altrettanto oscura e infinita, forse più rarefatta e silenziosa, meno aggressiva. una grande di varietà di suoni si miscelano con naturalità, riuscendo a creare un'atmosfera naturale, quasi il rumore di giungla sconfinata e sempre uguale, indistinguibile angolo per angolo. attimi di pura paura e terrore sonoro.

le due conclusive Invocatio e Terror sviluppano questi temi variando le componenti e l'approccio compositivo, risultando, a conti fatti, composizioni fuori dal comune e dalla bellezza inusuale.

(7,5)

VV. AA. :"Childish Music" [8]

Riow Arai: "Device People" (7)

Busdriver & Radioinactive with Daedelus: "The Weather" (7)

Voxtrot: "Raised By Wolves EP" (6+)

The Weegs: "Meat The Weegs" (7+)

Clearlake: "Cedars" (7)

Cansei De Ser Sexy: s/t (4,5)

Byla: s/t (7)

Clinic: "Winchester Cathedral" (6,5)

Notwist: "Neon Golden" (8,5)

Letfield: "Leftism" (9)

1 commento:

  1. ciao grazie per l'invito...beh passerò qualche volta.. bel blog =)

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