venerdì 18 agosto 2006

VV. AA. : "Childish Music" (Staubgold, 2005)

 










musica per bimbi, bimibi che sognano con le stelle sopra di loro, rivolti verso l'alto con il sorrisino felice.

ben 25 pezzi di rugiada colorata, piccoli bozzetti musicali che paiono luccicare all'infinito, senza sosta.

compilata da un certo Ekkehard Ehlers, la selezione è squisitamente deliziosa, l'alternanza tra elettronica spumeggiante e suoni puntigliosi è un piacere, secondo per secondo.

La Fun Club Orchestra riproduce i gargarismi di un bimbo davanti allo specchio, magari con il mal di gola, e il colluttorio sotto mano. il complesso jappo Maher Shalal Hash Baz con Good Morning, ci da il buongiorno con la manina levata in segno di saluto.

il giocattolino che si chiama Lucky Bugs Win Prizes è un carillon frizzante messo insieme dalle mani di Hassle Sound.

Lawrence aka Peter M. Kersten spezzetta partiture classiche e ci sovrappone bollicine elettroniche dai colori variegati, come se riflesse da un sole mai così sereno.

Dr. Rockit, che poi non è alto che Matthew Herbert in incognito, pone click and clap sopra una melodia di tastiera dolcissima, Yuichiro Fujimoto cesella, con il suo solito gusto melodico, una piece fatta di campionamento e percussioni delicatissime. xilofono, fisarmonica, rumori microscopici, voci femminili gioiose. musica gracile e candida.

Loop chitarristici attorniati da note piccole così di piano in Let's Pretend di La Grande Illusion, folk strampalato e visionario in Tic Tac di World Standard (aka Sohichiro Suzuki), soave gioiellino chitarristico nella successiva Humidity Of Mountains di Arrow Tour (aka Jiro Yoshizawa).

Lo sconosciuto di turno fa di nome Rdl, e non demerita per niente. anzi, mi incanta proprio.

il suo pezzo è un accordo ripetuto tante-tante volte su cui viene spiaccicato un drone serpeggiante e sinuoso. varie anime sonore si sviluppano con il passare dei secondi, cesellando un microcosmo sonoro di rara raffinatezza.

ancora chitarre piccine picciò in Sweet Raphael di Guido Möbius, questa volta si aggiungono noise e spigolosi fiati borbottanti, F.S. Blumm (higly recommended), ci insegna quanto sia semplice effigare la canzoncina più bella che c'è. la traccia si intitola semplicemente Fa, ed è semplicemente adorabile.

Il complesso tedesco Kammerflimmer Kollektief spruzza un pò di ritmo jazz, un jazz stravolto e stranito da un andamento claudicante, scomposto, indeciso. virtuosismi fiatistici accompagnati per mano da un tappeto di vivaci tinte elettroniche.

l'hippie del 2000 Devendra Banhart batte le mani e canta nel cortissima Make It Easier, Oren Ambarchi seduce nella sua Creepy Crawl. Voci in reverse, scomposizioni chitarristiche, flussi ritmici devastati da un trattamento cattivo e oscuro.

i miei amori Asa-Chang & Junray e Nobukazu Takemura mettono in fila forse i due pezzi più belli della raccolta. dei primi c'è poco da dire: sono il complesso di musica sperimentale giapponese tra i più importanti di questi anni. Takemura è una delle figure più rappresentative di tutta questa scena, insieme a Aoki Takamasa e Takagi (love) Masakatsu.

il primo pezzo, Kobana, si basa su una melodia malinconica di armonica su cui si innestano zampilli elettronici. le percussioni devastate da un processo destabilizzante sono una trovata incredibile, la voce strozzata recita una fiaba antica. stupenda e a suo modo emozionante.

il motivetto pseudo-pop di Nobukazu è molto semplice: tastiera, xilofono, voce femminile. non c'è nient'altro da aggiungere per costruire (tasselo per tasselo) un mosaico musicale affascinante.

In mezzo a queste due perline s'era messa in mezzo anche Ritterball di Harald Sack Ziegler (chi lo conosce?), un pregevole lavoro di campionamento concreto, ben prodotto e coeso.

Lullatone canta la ninna-nanna per i nostri bimbi in Wooden Toy Trumpet, e siamo sicuri che faranno sogni d'oro. stelle sprizzano colore per il cielo notturno, lucciole svolazzano indisturbate, luci in lontananza guidano la vista.

Anne Laplantine s'è messa in testa di farmi innamorare, visto che la sua December è davvero incantevole. il progessivo intrecciarsi di pattern chitarristici è dolcezza sommessa, i fiati strombazzanti sono un ossessivo disturbo che si presenta con frequenza.

ritmi da salutare con la lente di ingrandimento per Asao Kikuchi in Kula Botanical Gardens, pop scanzonato nella sorridente Meets Cybermohalla di Bernadette La Hengst.

ancora giappone, questa volta i componenti sono ben conosciuti. si presentano gli Sketch Show, che annoverano nelle loro fila ben due componenti della Yellow Magic Orchestra di Ryuchi Sakamoto. cioè i restanti due: Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi.

la loro Fly Me To The River (remixata da März) è una composizione soffice e accomodante. un pezzo pop di bellezza così semplice e diretta potevano scriverla solo loro. il sample di violino è semplicemente delizioso.

concludono altri due artisti di cui sono follemente rapito. Kazumasa Hashimoto e Takagi Masakatsu.

del primo ho adorato il suo ultimo album, del secondo mi sono lasciato emozionare dalla ristampa di Journal Of People.

Noaro si contraddistingue per la solita naturalità con cui si innestano suoni digitali e frangenti di musica classica. il piano è uno strumento tanto caro a Kazumasa e questo si sente. in ogni suo album c'è una forte componente pianistica, in questo non si smentisce. le scale vengono contornate di bleeps gentili che, con l'apporto della chitarra, compongono qualcosa di inestimabile, da tenere di conto e non lasciarsi sfuggire.

Takagi ha un qualcosa di prezioso in sè. non so dove lo trovi, pero c'è.

anche qui mi lascia a bocca aperta con il suo gusto nel mettere insieme cose magari inconciliabili, come le urla felici di un gruppo di bambini divertiti da chissà cosa, una partitura di xilofono senza senso, tastiere dilungate, una drum-machine profonda e solenne.

le voci dei fanciulli beati e festosi è proprio il finale giusto: d'altronde è un disco fatto per loro.

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