lunedì 19 giugno 2006

Playlist 10/06 - 16/06

in risalto questi:


















Aoki Takamasa + Tujiko Noriko: "28" (Fatcat, 2005)

lo riascolto dopo mesi ed è sempre la solita emozione.

Vinyl Words è una delle più belle canzoni ascoltate in questi ultimi anni. la mia favola preferita.

tujiko al suo apice espressivo come cantante e musicista.

[8]

















The Dolls are Vladislav Delay - Antye Greie - Craig Armstrong (Huume, 2005)

anche la glitch-girl tedesca non scherza, eh..

questo album, insieme al suo fido Delay e il compositore Craig Armstrong, è puro istrionismo pop.

minimalismi techno, sperimentalismi ritmici, convulsioni elettroniche..

un album che pare un contenitore sul punto di esplodere con forza, ma non ci riesce mai..

l'esecuzione live di star like il 18 aprile (c'erano solo AGF e Delay) è stata stupenda, un turbine d'emozioni incredibile..

[7,5]

















Luke Slater: "Freek Funk" (NovaMute, 1997)

techno dritta, misteriosa, bellicosa.

fulmini elettronici e tuoni ritmici, tempeste digitali, stravolgimenti sintetici.

spesso dimenticato, luke, rimane uno degli artisti elettronici più importanti del decennio scorso.

[8]


















Utada Hikaru: "Ultra Blue" (2006)

finalmente sono riuscito ad ascoltare il nuovo album di utada..

ok, keep tryin' è molto bella..un ottimo singolo, molto ben costruito, con la sua voce sempre in ovvia presenza..

però alcune canzoni questa volta mi son sembrate stanche, un pò fiacche.. non so, forse la sbornia per tomiko van, che ha un modo di scrivere e cantare completamente diverso, mi ha condizionato..

per ora mi pare un album buono ma non bello, al contrario di Exodus, il disco dell'anno scorso..

per me dire queste parole è un grosso dolore, non una delusione, ma ci siamo quasi..

continuerò ad ascoltarlo, sperando di cambiare opinione..

(6,5)


















Edith Frost: "It's A Game" (Drag City, 2005)

forse sarò stato poco attento, ma di questo album non se n'è mai parlato abbastanza..

spesso nel giro del post-rock che conta(va), Edith Frost cesella un album che pare il disegno colorato di un tramonto leggermente nuvoloso..

la bellezza astratta di Emergency, storielle incantate e mistiche (A Mirage, Lucky Charme), sembianze vagamente jazz in My Lover Won't Call.

la sua scrittura è sempre diventata, con il tempo, più profonda e intimista, incentrata nella sviscerazione del dolore meno conosciuto, nelle parole non banali, in una storia magari malinconica, in un racconto dai tratti misteriosi. le sue canzoni sono essenziali, prodotte con un tocco appena percettibile, gentilmente cantate, eseguite con il cuore in mano.

non riesco a togliermi dalla testa alcuni frangenti, rimangono dentro il mio cuore anche dopo l'ascolto, incredibile il suo modo di lasciare indelebile nell'ascoltatore le sensazioni per così tanto tempo. ma forse è soltanto un fatto soggettivo.

fate vostre queste canzoni e non ve ne dividerete più..

(7,5)

questo è il resto:

Dudley Perkins: "Expressions (2012 A.U.)" (7,5)

The Smiths: s/t (7,5)

Boduf Songs: s/t [8]

Annie: "DJ Kicks" (7)

Viktor Duplaix: "DJ Kicks" (7,5)

Robert Hood: "Internal Empire" (10)

Robert Hood: "Nighttime World Volume 1" (9)

Rollerball: "Catholic Paws / Catholic Pause" (7)

AGF + Zavoloka: "Nature Never Produces The Same Beat Twice" (7,5)

Alla Zagaykevych: "Motus" (7)

Taylor Deupree: "Northern" (7,5)

Taylor Deupree & Kenneth Kirschner: "post_piano 2" (6+)

2 commenti:

  1. non conoscevo bene Edith Frost, lo ascolterò al + presto. :)

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  2. ehm, è una donna! :-)

    è nel giro dell'etichetta Domino da molti anni e ha suonato con gente come John McEntire, Jim O'Rourke, David Grubbs. personaggi che non hanno bisogno di presentazione..

    ha pure cantato in quel capolavoro dei Gastr Del Sol, intitolato "Camoufleur".



    highly recommended.

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