martedì 18 luglio 2006
Wiley: "Treddin' On Thin Ice" (XL Recordings, 2004)
prima premessa: ho scoperto questo disco per caso.
seconda premessa: non sono esattamente un intenditore di hip-hop.
detto questo, l'album è fantastico.
campionamenti classici come se piovesse, vocine registrate esilaranti, rapping praticamente perfetto.
un lavoro di ricerca ritmica incredibile, il beat non è mai uguale, le canzoni si differenziano, e le trovate sono sempre geniali.
l'iniziale The Game impianta scomposizioni ritmiche insieme a un loop di violino (credo), le parole vengono snocciolate con un piglio irresistibile, il pezzo si conclude con synth spaziali, battiti decisi e tanta fantasia.
la seguente Pick U R Self Up è a dir poco comica. Qualcuno risponde al telefono e questo ci dice :"You have one new messages". Dopo poco inizia a parlare una voce femminile che ne dici di tutti i colori. Sembra essere leggermente arrabbiata. Anche qui, il campionamento classico sembra essere parte integrante, così ben incastrato nelle parole forsennate, innestato all'interno del beat. Si scivola fino in fondo, fra un cambio di voce, un ritmo scemo, una rima fuori posto.
Arriva ora forse il capolavoro del disco, Wot Do U Call It.
Base electro + rapping + violino campionato (ancora).
Synth rabbioso, voce impazzita, rumorini stuzzicanti, cambi di ritmo improvvisi. Come fantasia compositiva, rimanendo in questo ambito, mi viene addirittura di paragonare Wiley agli Antipop Consourtium.
piccolo siparietto electro in Eskimo, ossessione e cattiveria nella successiva Going Mad.
un impianto poliedrico e inusuale si presenta Doorway. Oltre al beat tipicamente hip-hop, si fanno largo dei synth spaziali, supportati da alcuni loop sporadici, evidenziando la grande voglia di uscire dalla normalità del genere e comporre qualcosa di nuovo.
Special, che campiona Thats What I Need delle SWV, è un groove sotterraneo, Reason sciorina il solito gusto scanzonato e sbarazzino.
ed ancora: canzoncina quasi pop in Next Level, con un forte contrasto fra il cantato e i suoni giocosi, stranezze assortite in Got Somebody.
tirando le somme, lo ritengo un album molto bello, vario e valido dal punto di vista compositivo.
piacerà sicuramente a chi già bazzica questi lidi muscali, ma pure a chi piace l'elettronica, perchè qua dentro c'è davvera tanta electro con i fiocchi.
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Ciao, sono Davide e vorrei invitarti sul mio Blog per partecipare
RispondiEliminaa un breve questionario per la mia tesi.
Te ne sarei veramente grato…
Please, Help me!
P.s. sul Blog trovi tutte le spiegazioni.
P.P.s. se hai già ricevuto questo messaggio, scusami.
ti lascio un saluto
RispondiEliminagrazie.. :-)
RispondiEliminamolto interessante qui da te dove c'e' musica ci sono sempre anche io....
RispondiEliminaciao, ho scoperto il tuo blog adesso vedendo su splinder che avevi aggiunto un'immagine di d. sylvian
RispondiEliminaa me è piaciuto anche l'ultimo nine horses. spero di imparare qualcosa in più gironzolando qui da te :-)
ciao
L.
a me, invece, ha deluso tantissimo..:-(
RispondiEliminacomunque sia, buona lettura, spero che i miei consigli ti siano utili..