sabato 29 aprile 2006

Margareth Kammerer: "To Be An Animal Of Real Flesh" (Charhizma, 2004)



torno ad ascoltare questa stella lucente dopo quasi un anno di astinenza.
lei è un'artista incredibile. ingiustamente sconosciuta.
riporto un'esauriente biografia:

Margareth Kammerer nasce nel 1966 in Alto Adige. Dal 1994 Vive e lavora a Berlino. Dal 1987 al 1993 frequenta i corsi al D.A.M.S (indirizzo musica) laureandosi con una tesi su “Lo sperimentalismo vocale di Demetrio Stratos”. Nel 1989 è co- fondatrice del “Laboratorio di Musica e Immagine” un ensemble di 14 musicisti, che tramite la composizione e improvvisazione collettiva sonorizzano film muti. Dal 1991-1993 studia canto con Michiko Hirayama.
Nel 1993 è co-fondatrice della band “in rosa” Fastilio e nel 1994 fa parte dell´Ensembles "Eva kant" a Bologna; l'ensemble esegue non soltanto proprie composizioni, ma anche composizione di Fred Frith e Butch Morris. Ha collaborato con Adeline Rosenstein and Leonid Soybelman (1997), con Michael Groß, Leonid Soybelman, Hanno Leichtmann, Joe Williamson, Nicholas Bussmann, Andrea Ermke ecc.(1998-1999).
Tra 1999 e il 2000 è cantante in The Theaterpiece "50 comas", about Antonin Artaud, al "Theatre de l'incendie", con la regia di Laurent Frechuret.
Nel 2001 collabora con Tone Avenstroup per la performance "bald legen sie los", prodotto dal “podevil” per il festival di teatro e performance "reich und berühmt"; sempre nel 2001 canta alla "schaubühne"/berlin nel pezzo "traum im herbst" di Jon Fosse con la regia di Wulf Twiehaus e la musica di Jörg Gollasch e compone un duo con il pianista australiano Chris Abrahams (“the necks”).
Nel 2002 canta in "Venusmond", un’opera di Burkhard Stangl e Oswald Egger; è autrice di una performance solista "Struppi und die prinzessin sezieren hamlet" al “Kunsternes Hus” di Oslo. Partecipa come attrice in "Orestea" con la regia di Jay Scheib, con Aleks Kolkowski e Marie Goyette al "Festival of Exiles". Nel 2003 lavora con Jay Scheib sull’ "Hamlet".

(per approfondire qua c'è una sua interessante intervista)

da questo si può evincere come il suo background sia di assoluta qualità.
tutti i suoi studi e/o collaborazioni la portano a quel disco capitale che è "To Be An Animal Of Real Flesh". sì, perchè questo disco è veramente importante.
l'improvvisazione che si ibrida con l'ascolto, un'anima classica che si fonde con la voglia di esplorare terreni inusuali e particolari, contraddittori e disturbanti.
si passa dalla composizione di chitarra volutamente scarna, al frangente elettronico scalpitante, un borbottio d'un fiato sfiancato, un sibilo noise saturante.
14 gemme sperimentali che vanno a fondo nel panorama musicale attuale, frutto anche della collaborazione in fase di produzione e/o mixing con personaggi dalle capacità indiscusse. Christof Kurzmann, Bernhard Fleischmann, Christoph Amann e Philip Jeck. insomma, non proprio i primi arrivati.
registrato quasi interamente in Italia, nel 2002, al Casteldebole.
As Your Nightly Dreams è un accordo di chitarra replicato con insistenza, senza cambi di tempo, il suo cantato è un ciclico ripetersi dei soliti fraseggi vocali, fra una parola glaciale e delle frasi sussurate con malizia. il tutto continua a perdurarsi per 5 minuti di pura atmosfera mistica, un'apparente calma ricopre la canzone, trasmettendo un qualcosa che pare tranquillità.
I Carry Your Heart With Me è volutamente disturbante e contradittoria. una chitarra innocente emana note concilianti e distese, in sottofondo, piano piano, la tromba di Axel Dörner entra in forte contrasto con il lato melodico del pezzo. un oblio di note che combattono senza esclusioni di colpi, fra un ritornello vagamente felice, un sibilo fiatistico, un urlo sommesso, piccoli tocchi di dolore acustico. la voce è un lamento doloroso. un pezzo che è un capolavoro.
tanto per rimanere a livelli altissimi, ci viene proposta Facing It.
questa volta interviene il tutto fare B. Fleischmann, remixando un pezzo di Margareth e rendendolo, come dire, alieno.
un beat elettronico oscuro e ossessionante fa da sfondo a un progressivo aumento del tempo di battuta, fra un piano melanconico che prende il sopravvento, un filo di elettronica ghiacciata, un noise tagliente quanto la lama più affilata. il tutto si sviluppa organicamente, mescolando cattiveria sonora con un ritmo sfregiato, una musica scomposta e sfasciata. le note del piano sono talmente belle che fanno male, ti entrano in testa e non ne escono più. il graduale avvinicinarsi della fine porta a un lentissimo sgretolarsi del ritmo, un silenzio che si approssima pacatamente.
registrata da Andi Moss e Mari Reijinders Somewhere I Have Never Travelled, è una perlina povera e malandata. una chitarra viene spremuta di tutta la sua espressività, probabilmente trattata per trarne un suono vagamente disturbato. la voce di Margareth è ancora un sogno ad occhi aperti, fra un frangente di malinconia velata e scampoli di felicità nascosta.
Se Open His Head, Baby (remix di Nicholas Bussmann) è una landa sonora scomposta e paurosa, l'originale Facing It, ripulita dalle convulsioni elettroniche, svela l'animo dolce e soave dell'autrice, gelando l'aria con accordi purissimi.
Il remix di Somewhere I Have Never Travelled da parte di Fred Frith è la scomposizione allo stato puro, sovrapponendo il dolce scorrerre della canzone originale con un beat elettronico scemo e pazzoide, fra un battito impazzito, stramberie acustiche e un andamento puramente casuale.
un certo Tatsuya Yoshida, componente di gente come i Ruins e i PainKiller, suona la batteria nell'incessante Willow... C'est Ce Que J'aime. una convulsione ritmica dopo l'altra si sommano una sopra l'altra, componendo un qualcosa di instabile e animato da un'anima impazzita. la batteria non sta mai ferma un attimo, la chitarra è ripetitiva fino allo sfinimento, gocciolando rumore ogni attimo in cui viene suonata.
poi arriva The Bright Stones.
prima nella versione remixata da Pihilip Jeck, poi l'originale.
il primo episodio di questa coppia è una scatola nera che ogni tanto luccica, sovente esplode con un rumore sordo, spesso e volentieri sembra una stella che scintilla veloce. profondamente digitale, ma proprio qui sta la sua bellezza. forse il remix più bello del lotto. ma sottolineo il forse.
come sempre, il pezzo originario è un bozzettino folk ammorbato da un'attitudine improvvisativa, con un afflato oscuro e sommesso. un pezzo essenziale e gracile, sempre sul punto di implodere, pronto a lasciar il posto al silenzio, ma sempre deciso a riprendersi con una corda pizzicata con stanchezza e una parola detta, in più.
Open His Head, Baby era stata precedentemente martoriata da Nicholas Bussmann ed ora riproposta in una versione scheletrica e asfissiante.
I Carry Your Heart With Me è trattata, questa volta, dal guru avant Christof Kurzmann. leggera e sognante, docilmente costruita su uno xilofono colorato e una voce posta su due piani diversi, creando uno straniante effetto "circolare". il groove elettronico è un battere profondo e lontanissimo che cesella un incedere cattivo e nero.
viene riproposta l'iniziale As Your Nightly Dreams, in una versione più ricca, aggiungendo il piano di Chris Abrahams. l'essenza è la stessa, ma il modo di svolgersi completamente diverso. più pienezza e meno essenzialità. una versione ugualmente bella per il valore intrinseco ma differente per l'approccio alla composizione.
e come non poteva spuntare dal niente il pazzoide O.Lamm in questa raccolta di remix? eccerto, eccolo.
Estimated Population Of Hell Circa 1976 (Old School Mix) non è altro che As Your Nightly Dreams, sovrastrata da una cascata di noise, glitch, scomposizione digitale, smembrando, cucendo, tagliando, distruggendo. rendendo il pezzo completamente irriconoscibile, se non per il rantolo vocale in sottofondo, completamente sovrastato dal marasma elettronico.
posso dire che è un capolavoro?
sì, sì. lo è proprio.

4 commenti:

  1. Ascolto da parecchio tempo questa ragazza.

    Ha una voce davvero troppo emozionante.

    Per alcuni attimi mi ricorda Billie Holiday.



    Volevo anche ringraziarti per la recensione del disco di Secede.

    Bellissimo.

    Se tu nn ne avessi scritto, non l'avrei mai conosciuto, credo.

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  2. sì, la sperimentazione sulla voce è un qualcosa di raro.. i suoni che la circondano riescono a renderla ancor più personale..

    sai che non avevo mai pensato al parallelo con billie holiday? voglio riascoltare il disco per farci caso..

    sono davvero felice che ti sia piaciuto secede, alla musica di quel ragazzo ci sono davvero affezionato..

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  3. tanta roba!!!...ogni tanto ricasco in astinenza anch'io da quest'albumetto...grande Kammerer,sissi!!

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  4. ancora consensi, per fortuna.

    peccato che non si sia più fatta sentire da questo splendido album..

    noi aspettiamo fiduciosi.

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