sabato 26 novembre 2005

Freschissima uscita del nostro maghetto preferito:



 



Flim: "Holiday Diary "



Il solito afflato giocoso, sbarazzino, sconclusionato.

Piccolissimi spartiti bambineschi per giornatine minuscole e appartate.

Un sapore digitale dolce e pacato, delicato quanto un fiore appena sbocciato, bagnato da una rugiada saporita.

Murmur Room è il ripetersi del solito accordo di chitarra acustica, sottofondo composto da delicati synth spumosi, rumorini fragorosi, microscopici tocchi d'uno strumento misterioso. Astrazioni soniche per folletti alati, disegnati da colori sfavillanti, sapori gustosi.

Lime è un claudicante bozzetto in cui confluisce uno spirito in disparte, tormentato da timbri scabrosi, irregolati, dilungati. Una sorta di piano preparato dipinge un cielo oscuro, vari strumenti acustici dettagliano, con ciclico ripetersi, piccoli lampi di disturbante potenza. Accenni noise, delicate pause rilassanti, distese d'un paesaggio sconfinato.

Current Description è una proto-ambient, screziata da disturbi rumorosi, drones sinuosi e sinuosoidali, striscianti e viscidi, schizzofrenici e sfuggenti. Pace e pathos onirico. Note aleatorie per stanze scure e ammorbante.

Above Seagullis approccia un piglio più ritmico. Un turbine percussionistico è stabile e prezioso, svolazzanti contrappunti di armonica, synth, piano, spasmi elettro(sonici) piccoli quanto un atomo. Tappeto sonoro per momenti solitari, davanti a un fuoco, la propria musica da conservare gelosamente.

Home è un capolavoro. All'apparenza una semplice scalata pianistica, nei suoi angoli nasconde genialità. La coda sonora del piano viene loop-ata creando un effetto disorientante, in cui scale timbriche sbattono contro gli effetti ossessionanti d'una macchina architettata per destabilizzare. Bella da far male.

No Guitar Please è un giochino emozionante. Un armonica suonata su una montagna sconfinata, contrappunti d'una fisarmonica saltellante, pause rendono statico lo spazio circostante. Sorrisi e amore. Sospiri e palpiti. Una giornata leggermente nuvolosa, un prato bagnato da una pioggia dimenticata, un gruppo di arcani esseri lasciano al silenzio un orgia di cullanti, distesi, rilassanti suoni.

Ecstatic Brown è la logica conclusione d'un (altra) opera scintillante.

Venti d'un mondo sconosciuto, concreti tocchi d'un demone impazzito, sovente uno strumento a coda lascia rintocchi precisi, lo scorrere è lento e prolungato, progressivamente tutto si scioglie in un mare di dolcezza. Chiudere gli occhi e godere di questi momenti come se fossero infinitamente presenti. Sperare nell'assenza di una conclusione che si presenta puntuale ed odiata.

Grazie Enrico Wuttke, ti vogl(iam)o bene.

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