mercoledì 16 novembre 2005
Takako Minekawa: "Fun 9"
Zuccheroso scintillare d'una macchina dal sapore di sake'.
Pizzicante rimestare d'una piccola zanzara, nel cielo di una Tokyo nerissima.
Praline di rotondita' saporita, gusto dolcissimo d'un gruppo di dolcetti composti da pop, elettronica soffice, voce stilizzata, fantasia.
Una piacevole immersione in un mondo fatto di bleeps, disturbante polvere per un pianeta mai completamente saturo di suoni.
Gently Waves e' il lasciato d'una piccola anima sperduta, soccorsa da piccolissimi contrappunti, microscopici timbri di bellezza cristallina.
Plash e' il testamento d'un samurai umiliato dalla sconfitta, ultima parola prima dell'uccisione inflitta dall'inflessibile avversario. Takako con la sua dolcezza certosina decanta piccole parole per piccoli esseri.
Flow In A Tide e' quanto il produttore e compositore Keigo Oyamada abbia mai fatto nella sua carriera. Turbinanti flussi d'un piccolo uomo processato, cincaglierie delle piu' disparate, una tastierina Casio inietta dosi di rilassante morbosita'.
Attraversando il percorso dissestato di Tiger, disperando davanti alla toccante diatriba di suoni in Shh Song.
Spin Spider Spin e' una canzoncina per una giornata nel centro di Osaka, seduti in un prato deserto, con il sole abbagliante a sferzare la vista, fissata su una statua mastodontica. Destrutturazioni pop per teneri cuoricini infreddoliti. Flash e' un esplorazione continua. Chilometri di sofferenza terrena, spazi immensi d'attraversare, lande desolate da scoprire. Disturbi timbrici adatti a complessi intrecci amorosi.
La title-track e' un pezzo chitarra-voce in cui anime tormentate lasciano cadere lacrime di rarefatta consistenza, svolazzando senza pace in una stanza infinita.
Conclude Fancy Work Funk in cui Takako si fa beffa di noi con le sue liriche sbarazzine e non-sense.
Canzoni costruite con gli occhi chiusi e una mano sul cuore.
Parole regalate a un silenzio timido, sornione, fastidioso.
Trame sonore adatte a chiunque voglia provare degli attimi di lucente compiutezza.
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