venerdì 17 febbraio 2006
Dorine_Muraille: "Mani" (Fatcat Records, 2003)
musichetta amatoriale e a basso profilo.
il ragazzo in questione è Julien Loquet, un francese con l'ispirazione infinita.
già in evidenza con l'altro suo moniker gel: (fantastici Evidenza EP e -1), arriva a questo lavoro, il suo ultimo in ordine cronologico, esprimendo al massimo tutte le potenzialità della sua musica.
un suono elettroacustico che si fonde con uno spirito quasi naif, una sequela di bozzetti mozzati, incompiuti, volutamente inespressi.
nelle trame di queste 15 canzoncine riesco a sentire uno spirito classico, fra piani scordati e varie acusticità, intravedo una volontà da sperimentatore elettronico, mi faccio sedurre da quei momenti di silenzio, un silenzio mai così espressivo.
l'iniziale Le Supplice De La Baignoire sono note di piano smontate e ricomposte a caso, fra battiti minimali e una vocina presuntuosa. vengono presi qua o la suoni che sembrano estranei, il loro intrecciarsi a vicenda (ri)crea l'atmosfera adatta.
un taglia e cuci che sembra confezionare un abito dai colori soffusi e sognanti, il vestito per viaggi notturni.
Dorees è una cantilena fanciullesca, un carillon caduto che suona scomposto, Se Flinguer / Piquer Une Porsche ha un vago sapore jazz, una sorta di batteria mutante, fiati starnazzano sconclusionati e un giocattolo impazzito emana suoni piccoli e preziosi.
Bbraallen è incursione nella folk-tronica più ardua, con scomposizione d'accordi, una serie di grooves si sovrappongono senza un ordine, un sibilo glaciale squarcia il tenero procedere, pungendo e disturbando.
Madrague, Retour si riallaccia al precedente pezzo, riprendendo in mano un lavoro di spersonalizzazione del genere (la folk-tronica, appunto) con originalità e fantasia. archi ariosi sovente si presentano, sovrastati da un oblio di glitch. una vocina, in francese, canta spensierata.
Perdre è un marasma di suoni, senza raziocino, non c'è ordine e il tutto risulta straniante, piacevolmente disordinato, Muraille_1 è un piano che canta solo e malinconico, note frastornate, per 30 secondi di pace.
Triviana, Nuire è altrettanto ostica, esasperando il lato intricato della formula, sempre con una voce inconsapovole, Techniques Du Lexo riappacifica (parzialmente) la situazione immergendosi in un glitch-pop dei più attraenti, fra contrappunti malleabili e dei toni che schizzano, viaggiano e spumeggiano.
Muraille_2 è l'ovvia conseguenza del primo episodio. note di piano che sembrano vere, ma non fanno che cadere introppolate in un trattamento indecente.
50actionexpress è il collage d'un bimbo un po' instabile, fra colori contrastanti e tinte accattivanti, La Regie è un lago ghiacciato che si scioglie al primo sole, fra masse di freddo che si affondano a vicenda, Dans Ton Doki è curata nei suoi dettagli, ogni minimo aspetto si riflette su se stesso e mostra la sua essenza con un'immagine distorta.
Conclude Alexia con un jazz mutante, fra xilofoni che dipingono stelle nel cielo e un contrabbasso che sembra sofferente, così maltrattato.
una piccola cometa, questo disco. una cometa che solca le galassie, con i suoi rumori e i suoi silenzi. con i suoi momenti di pausa, e le sue accellerazioni improvvise.
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