venerdì 3 febbraio 2006

NAMI TAMAKI




Eccola qua un'altra delle mie fanciulle del Sol Levante preferite.
Mi viene da scrivere questo pezzo perchè sono tornato ad ascoltare il suo primo album, Greeting.
Le sue canzoni sono ritmate, pazze, sbarazzine, si passa dall'approccio scanzonato, al mood più ombroso, tra sorrisi, pianti e colori.
Soltanto due album, una miriade di singoli, appare in diverse raccolte di j-pop, va alla ribalta delle vendite in Giappone. Visto lo strabordante successo, e le qualità, i suoi album vengono pubblicati in America ma non in Europa (lo so soltanto io quanto ho speso per ordinare le sue opere direttamente da Tokyo..).
Il primo album, la prima volta che l'ascoltai, mi lascio' un po' perplesso, quasi si volesse far desiderare.

 

Greeting (2004)

La nostra scrive qualche testo ed aiuta i vari produttori, volta per volta, ad affinare il suono delle sue canzoni.
Non riesco davvero ad analizzare pezzo per pezzo, mi risulta davvero difficile, dovrei scrivere troppo per esternare tutto cio' mi evoca questo disco.. La musica è un qualcosa che puo' servire per depurarvi da frustrazioni, ossessioni, alla fine di una giornata stressante.
Eternal Voice mi fa sorridere appena sento il suo incedere, Be Positive qualsiasi cosa dica al suo interno vi farà sentire meglio, ve l'assicuro, Destiny è delicata e ogni volta è un emozione sempre più grande, fra i suoi vocalizzi e i suoni molto pacati.
Day By Day e Complete ascoltate in sequenza sono calore per un cuore infreddolito e un corpo intorpidito dalla crudeltà.
Il seguito è tutt'altro che una stanca conseguenza e contiene una delle mie canzoni preferite in assoluto, cioè Reason.



Make Progress (2005)

La copertina è proprio esplicativa, questo disco mi manda proprio nello spazio, magari ci fosse anche lei, io dico (su questo nessuno puo' darmi torto).
Rispetto al precedente si punta a intrecci di suoni digital-zen, un marasma percussionistico che contraddistingue la struttura dei pezzi, tra cataclismi vocali e una chitarra che lancia in aria note puntigliose.
Si parte con Fly Away, un drum-machine ossessiva effiga una base scintillante, alcuni synth sembrano disegnare colori in aria, la voce di Nami è luminosa e decisa, emozionante e deliziosa.
In ordine di esecuzione ci sarebbe la già citata Reason ma preferisco lasciarla in fondo.
Il resto del disco (ed è bello lungo, 14 tracce) è un alternarsi squisito tra digital-pop ben architettato, mai banale nè con suoni scontati. Gli intrecci vocali sono sempre in primo piano, il ritmo non è mai statico e c'è sempre una variazione a lasciar(ci)mi sorpreso(i).
Passando da quel quadretto dipinto con tinte minimali di Daybreak, attraversando la fusione tra drum'n'bass e pop di Future Step, con timbri digitali e pause piene di pathos. In Truth c'è soltanto la sua voce, tutto ciò che la circonda è soltanto contorno. Le pulsioni sono ossessive, i suoni acustici (sembra una percussione in legno tipicamente jappo, di cui non ricordo il nome) sono benvenuti e graditi.
Si prosegue fra una canzone dai toni più pacati (la title-track), composizioni per un amore perduto (Distance, Fortune), chitarra strimpellata dalla nostra in Daitan Ni Ikimashou.
Aggiungete una piano-song toccante come You, con archi classici, batteria e cello, ed il quadro è completo. Quasi completo. Manca qualcosa.
Non so perchè questa canzone ha proprio rapito il mio animo, non ne ho idea. Sarà il piglio ritmico, sarà per la sua voce particolarmente in forma, con vocalizzi e sussurri, forse i suoni spaziali, magari i momenti di stasi, le esplosioni e la pace. Ma, d'altronde, le nostre canzoni della vita non hanno mai un qualcosa di veramente particolare, sono soltanto speciali per noi e le costudiamo come tesori inestimabili, senza farci troppe domande. Tutto ciò è Reason, la seconda traccia, lasciata predencemente da parte.
Recentemente sono usciti due singoli (Get Wild, Heroine) e ad aprile è in preparazione il suo nuovo album. Speriamo che non sia una delusione come l'ultimo di Ayumi Hamasaki, mi auguro sia soltanto una conferma.
Ok, è pop mainstream. E ormai lo sappiamo. Magari si potrà pure schifarlo, d'accordissimo. Spero, con le mie parole, di poter far apprezzare tutto ciò a qualcun'altro. Io davanti a queste canzoni non riesco a storcere il naso. Credo che l'amore per i suoi provenienti del Giappone siano intrinseco alla mia persona e non abbia spirito critico. L'unica cosa che mi interessa è che, quando ascolto Reason, mi sembra di essere accanto a lei mentre canta le sue storie dolci, i suoi racconti di vita, le sue sofferenze, i suoi amori. Niente altro mi passa per la testa e sono felice.

2 commenti:

  1. Complimenti per il blog, è davvero molto interessante! L'ho aggiunto tra i miei link e grazie per aver linkato il mio j-music blog! ^__^

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  2. ma il tuo è proprio il primo blog che deve stare fra i miei link. se non ci sta il tuo il resto proprio se ne puo' andare.

    grazie per i complimenti!

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