giovedì 2 marzo 2006
Thee More Shallows: "More Deep Cuts (Monotreme Records, 2004)"
band inglese dal suono indie-rock introspettivo, leggermente strumentale, una voce cavernosa, suoni oscuri e misteriosi.
nella loro formazione e' presente David Kesler, ottimo chitarrista, gia' in attivita' nell'album di Odessa Chen, One Room Palace, del 2003.
il disco in questione m'ha completamente carpito e non riesco ad uscire dai meandri di queste canzoni appena abbozzate, lasciate al loro destino, senza un'apparente conclusione, una compiutezza misteriosa.
un po' d'elettronica percussiva per colorare il suono, un violino tagliente sferza l'aria, s'inseriscono note di chitarra appartate e decise.
Post-Present e' un piccolo giochino per drum-machine e una chitarrina sbarazzina, Pre-Present ha un andamento vagamente sommesso, la voce decanta le sue parole con distacco, cataclismi metallici sono lontani e assenti. una marcia rallentata e mitica.
Freshman Thesis ibrida un accordo cristallino ed una percussione meccanica, un refrain gentile e infantile, un ritmo finto e falsato. una vocina appena sussurrata ci racconta storie fantastiche, ancora un sibilo di violino affetta l'aria, disturba i nostri sensi con dolcezza.
Int ammorba note di chitarra con un synth ululante, un lamento doloroso che va ad introdurre la deliziosa cantilena di Ave Grave, un gruppo d'amici si siede davanti a un fuoco ed esprime affetto e unione. qualche vocalizzo femminile, una batteria a mo' e di marcetta, spruzzi digitali, xilofoni tintinnano, una pace mistica regna, conducendo alla fine, purificati e innamorati.
Cold Dis e' un minuto scarso in cui un piano piange, lacrime di rugiada tramutatesi in musica.
Dopo questo antipasto di ottima qualita' arrivano i due pezzi simbolo del disco, semplicemente fantastici.
Cloisterphobia accoppia un giro di chitarra etereo, una batteria minimale detta un tempo facilmente assimilabile, con lo scorrere dei secondi, clangori salgono di tono, un basso pulsa dondolante, il groove s' incendia. un progressivo aumento di tensione, preludio alla catastrofe finale. drumming tribale e notturno, timbri sempre piu' affilati, voce sempre piu' luciferina.
ed arriva la canzone che sto ascoltando da giorni interi, senza sosta. stamani ben 15 volte di seguito. TWO AM.
percussioni metalliche ripetute fino all'infinito, un pattern percussionistico regolare e granitico, un delay s'insinua, la voce urla e fa silenzio, parla e recita. una confessione programmata, un amore che finisce al sorgere del sole, cori fatti di lamenti e un pianto scrosciante lacrime glaciali.
commovente, un pezzo commovente. non riuscivo ad emozionarmi cosi' tanto davanti a una canzone da molto tempo.
proseguire fra i divertenti loops di Int, amare il folk mistico e misterioso di Walk Of Sham (con Odessa Chen che presta la sua voce).
Ancora atmosfere torbide e (deliziosamente) melmose in Ask Me About Jon Stross, tripudio di elettricita' in House Break.
Il loro tour a fine marzo, in Italia:
Wed 3/22/06 - Zo Caffe - Bologna, Italy
Thu 3/23/06 - Loco Squad - Milano Marittima (Ravenna), Italy
Fri 3/24/06 - Crc - Abano Terme (Padova), Italy
Sat 3/25/06 - La Taverna - Vasto, Italy
Sun 3/26/06 - La Limonaia - Fucecchio, Italy
ci saro'.
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