mercoledì 19 ottobre 2005





Tujiko Noriko: "From Tokyo To Niagara" (Tomlab, 2003)



Glacialità pop.

Sferzanti ricami meccanici per una forma canzone contaminata.

Delicati arpeggi di una chitarra deformata.

Bleeps per animi terreni.

Voci veleggiano un cielo oscuro.

Timbri d'altri tempi ondeggiano per lo spazio.

Narita Made lascia impietriti davanti allo sciabordare metallico di una percussione finta. Vocina bambinesca per ninna-nanna adatta a un bimbo irrequieto.

Zipper, con i suoi gorgheggi spaziali, sporca i nostri sensi d'una zuccherosa dolcezza. Una centrifuga di errori lasciano spazio, ancora, a una voce perfezionistica. In punta di piedi, lentamente, Tujiko decanta le sue parole cone pacatezza e leggiadria inimitabili.

Rocket Hanabi ha un anelito di malinconia in se. Leggere note di organo trattato compongono il sottofondo, sovrastato da un rullante preciso e puntuale. Lacrime fredde.

Mugen Kyuukou è uno sprofondare piacevole nel mare dei sogni. Leggere onde, a riva, accarezzano i nostri flebili sensi. Le nostre membra risvegliate da un torpore immobilizzante. Battito cardiaco in sottofondo, vocalizzi angelici. Sognante scampolo di cielo.

Kiminotameni è la colonna sonora per viaggi frizzanti e felici, in compagnia di un amico dimenticato. Un sax borbotta claudicante, linee elettroniche sporcano, glitch disegnano i particolari.

Tokyo è un ossessionante suite per un pomeriggio imbastardito dalla sofferenza.

Tokyo Tawor ha un refrain a presa diretta e non lascia scampo. Incalzante ritmo percussionistico, sterzate elettroniche che sanno di rumore, polverosi pulviscoli sonori lasciano un segno impercettibile.

Robot Hero sono 8 minuti di sensazioni contrastanti. Un sentore di nostalgia per la ballata classica lascia spazio a uno capolavoro di out-pop.

Rumori concreti danno un significato umano alle note, piccoli tratteggi timbrici effigiano un suono intrigante.

Carpire l'importanza di questa musica è molto semplice.

Lasciare andare il disco e distendersi su un colle di riposante tranquillità.

Abbandonare la mente. La voce di Tujiko e i suoi strumenti faranno il resto.

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