martedì 4 ottobre 2005





Un di' uggioso solca l'inizio del giorno.

Scurissime nuvole avvelenano il cielo.

Finissima pioggia bagna ed ossessiona lo spazio.

Pensieri nomadi trascorrono il loro tempo nella mia mente.

Ricordi d'altri stati d'animo riafforano puntualmente.

Mi consolo con la musica. Mia linfa rigeneratrice.

Appena sceso dal treno rimango abbagliato dalla bellezza

della mia ultima scoperta.

La tale si chiama sanso-xtro, polistrumentista australiana. Il disco e' intitolato Sentimentalist.

Il sentimentalismo ammorbato. L'amore deformato. Canzoni d'amore di nuova era. Offuscare pensieri.

Scintillante scricchiolare, infinitesimali pulviscoli spaziali, deliranti arpeggi di chitarra.

Sentore di speranza si prolifera all'ascolto. Un aura di timida felicita' s'insinua e rimango sorpreso.

Fondere un'estetica onirica con un'elettronica scorbutica. Innata dolcezza e strabordante timidezza.

Nascono paesaggi da queste note. Scoscese valli e colori luccicanti. Acqua, vento, luce, foglie, vita, suoni.

Alla produzione un mostro della minimal come Andreas Tillander.

Consigliato ad anime pensanti ed esseri alieni ed alienanti.

Un cuore affranto ne rimarra' riscaldato e risanato, almeno in superfice.

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