giovedì 26 gennaio 2006



Corsican Paintbrush: "Lichens & Moss" (Foxglove, 2005)

Un album che sa di tradizione e notti gitane, un'alba pare avvicinarsi, il fuoco crepita.
Un folk arioso e splendente, note di chitarra, banjo, ukelele, glokenspiel, un'orgia acustica (ri)crea l'atmosfera giusta per una passeggiata in un deserto oscuro.
Bones Of Ash inizia con una fisarmonica deformanta, accordi distanti e rimbalzanti, piccoli rumori silenziosi, un suono particolare imita lo strisciare di un serpente a sonagli.
Ancient Artifacts è un country forsennato, i suoi accordi paiono rock ma si sciolgono e si acquietano, lasciando al silenzio note distese e distensive.
Ritualistic Dances Of The Sunbathing Shivas è molto intima e appartata, pochi suoni e pochi strumenti, cioè l'essenziale per effigiare un paesaggio desolato e offuscato, un vento leggermente movimentato ci scosta. Campanellini tintinnanti annunciano l'arrivo di un avvenimento inaspettato.
Great White North è un'altra stellina avant-folk, tra accordi chitarristici sconclusionati e fuori posto volutamente, vetro percosso con delicatezza, suoni metallici, un'aria mista a sabbia, una cittadina tra le montagne.
Affascinanti i coraggiosi sperimentalismi strumentali di Lanterns e Beholds The Elderberry.
Mistico e ancestrale.

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