domenica 8 gennaio 2006
Ieri sera ho visto Memoria di una Geisha.
La prima parte del film risulta accettabile, mostrando una storia emozionale e intrigante al tempo stesso. Le immagini sono molto calde e attirano lo spettatore, immedesimandolo negli eventi.
Con lo scorrere dei minuti, però, aleggia un'atmosfera di volgarità, sentori di occidentalizzazione, varie sequenze pacchiane e una sequela di banalità. Le immagini ad effetto prendono il sopravvento e la storia rimane statica, si affloscia su se stessa e non procede, rimane monca.
Gli ultimi 20 minuti sono orribili, tra scontati incontri amorosi, gelosie e sorrisi forzati. Da far cascare le braccia. Tutto ciò deriva anche dalla trama stessa del libro, abbastanza prolissa e scontata, in alcuni punti.
Concludo dicendo che per far Giappone e per raccontarne una storia vera e sentita non bastano kimono colorati, ciliegi in fiore e un po' di visi incipriati.
Come fare a raccontare la storia di una Geisha affidando la parte della protagonista a un'attrice cinese?
Mi dispiace, ma:
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