domenica 22 gennaio 2006



Raccoo-oo-oon: "The Cave of Spirits Forever CD-r" (2005)

Ecco un altro bel manipolo di svitati.
Improvvisazioni rock, schizofrenie di fiati che rimbrottano sconsclusionati, chitarre taglienti e laceranti.
Si passa dal jazz sfigurato ad accordi eterei e dilungati, a sfuriate di potenza inaudita. Fantasia e pazzia all'ennesima potenza.
Quando le corde la fanno da padrone il sassofono si accoppia con disturbante rumorisità, rimanendo peraltro un contorno e non lo strumento portante.
Un misto tra un sax alieno, una chitarra malata e una miriade di testoline in crisi epilettica dietro il mixer e agli strumenti.
Cave Of Spirits è noise-rock pazzoide e claudicante, sembra di sentire una jam fra gli Animal Collective, Bügsküll e i Jennifer Gentle. Straniante e sorprendente.
Under The Deck è un improvvisazione per sax, chitarre lancinanti e grida orrorofiche, come a voler sonorizzare una festa di cadaveri fuori di testa.
On The Roof è placida e pacata. Stravaganze percussionistiche, un oblio di note distese, qualche trattamento digitale, voci svogliate emanano suoni, non parole.
Stick Eaters inizia con un riff trascinante e un drumming forsennato, una bestia dietro i tamburi. Un mantra tribale e animale. Bordate di delay, percussioni distrutte e delle urla paiano decantare la rabbia, la sofferenza, il supplizio.
Hundred Eyes vede l'intervento deciso dell'elettronica, tra spezzettamenti, fili di noise ghiacciato e drones sinuosi. Accordi sono scomposti e smembrati, un'opera di snaturazione incivile. Un immaginario rock veramente inusuale ed affascinante.
Forever ha un suono molto psych. L'impatto è tremendo e non c'è tregua. Il marasma sul tamburo è incalzante, la chitarra è registrata volutamente a bassa fedeltà, i pulviscoli di rumore ci colpiscono, uno per uno, nello stomaco e lasciano dei segni indelebili.
In The Woods è un crescendo impressionante, tra sciabordio metallico, rimbalzare di note, schifezze fiatistiche e un andamento che non vuole saperne di rimanere stabile. Il silenzio si approssima e si scompone, il suono si affievolisce e si compatta, fino ad una sola striscia di rumore che si sbriciola in pochi secondi, che sembrano ore.
Crazy, very crazy.

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