mercoledì 14 dicembre 2005

 



Beth Orton: "Central Reservation" (Arista, 1999)



Uno degli album di cantautorato femminile più belli degli ultimi anni.

Piccoli rintocchi di una chitarra malsana lasciano il sorriso sulla bocca, una voce cristallina e decisa decanta frasi di timida felicità.

Stolen Car con un andamento pop di qualità eccelsa, ricama intrecci melodici perfetti. Un piano sornione arricchisce una struttura già ben assortita. Distorsioni sovente appaiono. Frizzante freschezza primaverile.

Richiami alla pluridecorata Joni Mitchell nella successiva Sweetest Decline. Archi d'altri tempi impreziosiscono un andamento dolce, regolare, ammaliante. Ancora un piano dal sapore malinconico lascia un sentore emozionante. La voce, ancora, disegna nell'aria frasi di bellezza luccicante.

Passeggiando in una giornata dal sole malato ascoltando Devil Song, camminare in un sentiero di montagna con la mente saturata dalla melodia di Pass In Time. Correre in un pomeriggio soleggiato mentre i timbri di Love Is Like Laughter si intromettono timidamente nelle nostre orecchie, riscaldarci davanti un fuoco in una serata uggiosa mentre le note di Blood Red River ci racchiudono il cuore in una patina di sicurezza.

Bello, bellissimo. Da scoprire, amare, costudire come un tesoro inestimabile.

Universale, caldo, rassicurante.

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