martedì 27 dicembre 2005

ETIENNE DE CRECY

French-touch.
Solo questo viene in mente pensando a quest'uomo.
Personaggio in possesso di una sapienza compositiva fuori dal comune. Rivoluziona il modo di campionare e manipolare suoni, dettagli, scampoli, patterns.
Dedito ad un house (pur sempre atipica) da club in progetti come Motorbass (*) e Cassius, nella carriera solistica si lancia in ardite sperimentazioni e fantasiose deviazioni. Qua non si balla ma si ascolta. Non ci si muove ma si reprime il movimento. Rimbombi distruttivi, marasma apocalittico.
Immaginario funk, anima soul, destrutturazioni infinitesimali. Vivisezionare l'house e decomporla membra per membra.
Due album F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-I lascia, per ora, alle stampe il Nostro.



Super Discount (Solid, 1996)

L'album di debutto gigioneggia con lo sfrontato linciaggio ai discount fatti di svendite e racchiude in se stesso grooves suoi o di altri artisti.
Sequela impressionante di pezzi da storia dell'elettronica.
Schizzofrenici ritmi funk, campioni vocali celestiali in Prix Choc.
Le Patron Est Devenu Fou! fa finta di essere dub ma è qualcosa di più.
Prendere un genere, devastarlo, contaminarlo, inficiarlo e tirar fuori un pezzo di tale poliedricità. Qua si sentano battiti alieni uniti a un sapore tutto nero. Sorprendente.
Simpaticissimo remix degli Air in Soldissimo, downtempo interstellare in Affaires a Faire, frenesia disco in Liquidation Totale.
Uno dei migliori album di cut-up elettronico mai pubblicati.



Tempovision (V2 International, 2000)

Sfavillante dipinto impressionistico fatto di evocativi paesaggi deep-house, solcati sovente da profondi sapori soul e screziature femminili.
Voci femminili prese in prestito qua e là. Rubate dalla tempovisione. Ester Phillips e Belita Woods, tra le tante presenti, dovrebbero essere onorate ad arricchire tanta grazia.
Piccoli interventi come pennellate impercettibili. Lasciano un anelito di passione e atmosfera. Donano, spesso, la scena al ritmo e sfuggono. Svaniscono nel nulla. Soccombono al inesorabile passare del(la) tempo(visione).
Evocazioni ardite in When Jack Met Jill. Brano struggente, arcano, oscuro, ancestrale. In ogni suo orrido angolo trasuda tutto ciò. Viaggio aereo tra zone temporali lontanissime. Chiudere gli occhi. Ascoltare. Tutto sarà possibile.
Il brano simbolo (capolavoro) dell'album rimane Hold the line. Squilla il telefono e congeliamo lo spazio, il tempo, la terra, l'aria per 14 minuti. Spostamento cubitale, disfacimento particellare, assenza di movimento.
Scariche elettro(statiche) fanno capolino, vene soul cavalcano con ardore i vicoli del pezzo, sapore amarissimo di cattiveria impreziosisce.
Finito il disco il tempo riparte. Premo stop, tolgo il cd e l'orologio continuare a ruotare. La tempo-visione è finita.
Album di rara grazia e introvabile genialità.

L'anno scorso torna da veterano con il secondo volume di Super Discount. L'album non dispiace ma non puo' assolutamente reggere il confronto con questi due miracoli. Onesto e sincero.
Ballate nei club con Motorbass e Cassius.
Sedetevi in salotto e ascoltate le prove soliste.
In entrambi casi non ci sarà scampo.





(*) Da trattare in altra sede il grandissimo congregario di Etienne in questi due progetti. Zdar.

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