sabato 24 dicembre 2005

GUTEVOLK



Piccoli quadrettini per cuoricini infreddoliti da un inverno gelido.
Foglie cadono da un albero, leggermente secche, ed emanano suoni piccoli e impercettibili.
Un delizioso ibrido tra strumenti antichi e consumati, manipolazioni d'una macchina con un cuore pulsante ed una voce appartata appena sussurrata. Rintocchi di percussioni composte da materiali trasparenti, incosistenti.
Hirono Nishiyama è un angelino caduto dal cielo per allietare le nostre giornate solitarie con le sue canzoni essenziali, fragili, frangibili, delicate.
In certi frangenti ricorda i mùm di Finally We Are No One, per altri versi sembra di sentire un ibrido tra Flim, The Blood Group, Piano Magic e una tra Juana Molina, Zavoloka e Piana.
Praline colorate saltellano in un immaginario mondo fatto di colori, alberi di zucchero filato, case di cioccolato.
Il suo esordio è un sogno (fortunatamente) realizzabile.



Gutevolk: "The Humming Of Tiny People" (Daisyworld Discs, 2002)

Un indole acustica si fonde, come due amanti in un letto d'amore, con i trattamenti digitali. Deformazioni deliziose, spumose e docili.
Il cantato giapponese è il particolare che dona un tocco di dolcezza in più, ricamando piccole poesie immaginifiche.
Dove Musical Balloon intenerisce con il gorgheggio d'un synth saltellante, Rainy Dragoon annerisce gli animi con una voce dolorosa, sovrastata da contrappunti precisi e puntigliosi.
Lasciar scorrere minuti di pura pace con Hinagiku, immaginando paesaggi fantastici con Strange Dream, dove par di sentire piccoli animaletti che litigano per una noce.
See You Tomorrow è una canzone timida, che si fa conoscere soltanto dopo ripetuti approcci, Voice In A Pool è il pop che si fonde rumori estranei e i rumori a loro volta si rendono aderenti alla forma canzone.
Nel periodo successivo alla creazione di questo disco, la nostra Hirono, si immerge nella lettura delle rime di Mother Goose, rimanendo influenzata per la gestazione di Twinkle, il suo ultimo album, uscito proprio quest' anno. Prima, però, c'è questa operetta dimenticata:



Gutevolk: "Suomi" (Tokyo's Noble Recods, 2003)

Un carillon per dei follettini neonati, musichina per una giostra situata in un prato deserto, tra folate di vento e raggi di luce, d'un sole splendente.
Horizonto è un cello suonato con decisione, note di piano lontane e distaccate, cantato come un anelito, intrecci d'archi, sfrigolio elettronico schizza colori nell'aria.
Hajimete No Yuki è un pop contaminato da iniezioni di fantasia, un piccolo bozzettino dalle fattezze infantili e bambinesche. Contrappunti zampettano ovunque, una percussione detta un tempo a mo' di marcetta, Hirono canta come se fosse un fatina volante.
Parallel Land è la colonna sonora di una foresta oscura, in cui cicale cantano, animali scappano ovunque, foglie vengono calpestate. Un piano suona malinconico, un fiato è stanco e malato, piccoli pulviscoli elettronici si posano con dolcezza sulle pareti della nostra mente.
Clock Waltz è un jazz suonato in bassa fedeltà. Una piccola bossanova per locali deserti e desolati. Il contrasto tra le frasi appena dette e una base strumentale movimentata è tutto da godere ed apprezzare. Marcettina per un popolo festante.
Travel Of Rain è ancora connubio tra vari strumenti acustici. Piano, cello, contrabbasso. Essenzialità al servizio della bellezza. Le note provengono da ogni angolo e scappano birichine, con un sorrisino malizioso.
Snow Flake è un synth che ulula, tasti premuti, percussioni accarezzate, voci represse. Deliziosa.
Apparazioni fugaci per due raccolte di artiginato pop di valore eccelso:




VV.AA.: "The compilation of Daisy Creatures" (Daisyworld Discs, 2003)


VV.AA.: "Let's Sing in Do-Re-Mi" (333 Discs, 2004)

Nella prima contribuisce con Coquille, bozzettino esile e vulnerabile. Particolarmente in forma: Swing Slow, Eater, Takagi Masakatsu e Miharu Koshi.
Nella seconda arricchisce una raccolta fantastica con l'iniziale Scale Song, astrazioni digitali per un immaginario di forma canzone disturbata.
Da segnalare: Moosehill(Goro Ito) & Ikuko Harada(Clammbon), Ren Takada, Ogurusu Norihide (si, quello di Come And Play In Our Backyard) e Emerson Kitamura.
Arriviamo al recente disco di cui s'era accennato prima.



Gutevolk: "Twinkle" (Happy Records, 2005)

Arrivato alla terza posizione della mia personale playlist di quest'anno, è riuscito a perdere soltanto al cospetto di 28.
Questo disco è la raggiungimento d'un equilibrio misurato e perfettamente calibrato tra intromissioni elettroniche ed amore per gli strumenti acustici.
Le canzoni sono pure e semplici quanto un paesaggio autunnale, calde e e rassicuranti quanto una casa con il fuoco che crepita, riscaldando l'atmosfera.
Twinkle Star's Cycling Bolero ti entra dentro e non esce più. Uno strumento che sembra un contrabbasso viene loop-ato, la vocina di Hirono è dolce come non mai, gli xilofoni sono cristallini quanto un diamante perfetto, la batteria fa il suo dovere, ricamando trame percussionistiche di rara bellezza. Piccoli bleeps sono la ciliegina sulla torta. Scendono le lacrime da tanto è bella.
Light Parade è un ossessiva nota di tastiera ripetuta fino all'infinito, a cui si sovrappongono cicli sonori, battiti acquosi, scorrere d'un fiume nel suo letto, nel periodo più calmo. Pittura minimale per una stanza curata e lucidata.
Little Girl, Little Star è uno strumentale che sa di indie-tronica ma è molto di più. Scale pianistiche, loops, note d'una tastiera vintage. Ancora una batteria par dettare il tempo per una guerra a base di pistole ad acqua, fucili caricati con caramelle e cannoni che sparano zucchero filato.
Silo è uno schizzo incompiuto, una bozza sfavillante. Tra andirivieni metallici, note accantonate e ritornelli dilungati. Contrappunti alienanti per un gruppo di anime sorridenti.
Nei due minuti scarsi di Moonlakers s'arricchisce la foruma con flauti e clangori ferrosi, nella conclusiva Wondering si calmano gli animi, fino al finale sfasciarsi del ritmo, concludendosi con il silenzio mai tanto odiato.
Una manciata di canzoni che puo' essere una ninna-nanna adatta per farvi addormentare sorridenti, un modo per consolare i vostri cuori spezzati, l'incoraggiamento dopo una dolorosa delusione.

6 commenti:

  1. ciao!non ti ho nemmeno ringraziato per le dritte che mi hai dato stasera!

    lo faccio ora..mentre scorro con interesse le pagine del tuo blog,uno dei piu curati che abbia mai visto.

    ho sempre considerato i blog come dei "diari virtuali" dove si puo dare sfogo a tutta la propria "autoreferenzialità"...e questo un po mi infastidiva nel leggerli.

    ma il tuo e' altro mondo,davvero.

    continuero a "leggerti" su ondarock,qui,e se riusciro'...mi procurero' "28"..(nel frattempo ho trovato "love jam" di Ai otsuka,che te ne pare!?



    ^_^





    pulcio

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  2. grazie per i complimenti, non so che dire..

    Nel mio blog cerco soltanto di esternare le mie emozioni riguardo le passioni che avvolgono la mia vita. Letteratura, cinema e musica.

    Diciamo che sei partito dal lato più pop del Giappone e non posso che essere felice. Dai un'occhiata alla lista dei dischi più importanti e se vuoi approfondire, beh, basta che chiedi :)

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  3. sono riuscito a trovare "28"!

    bellissime atmosfere,forse un po ostico al primo ascolto...ma e' il classico lavoro che alla lunga mi regalera emozioni.

    ho anche sentito su uno dei siti che mi hai consigliato un pezzo di gutevolk e mi e' sembrato bellissimo fin dalle prime note.

    per quanto riguarda takemura...io ho solo "child's view" e ne sono innamorato..ha dei suoni fantastici.

    quale altro suo lavoro mi consiglieresti di quel tipo,visto che ha una discografia a dir poco "consistente"?



    saluti!



    pulcio

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  4. Sono felice che tu abbia provato ad entrare dentro a 28, come del resto tu abbia approcciato a Gutevolk.

    Per Takemura, oltre a quello che hai già, prenditi Scope, è un capolavoro di tutta l'estetica glitch.

    Un passo successivo lo puoi fare con 10th, che è un lavoro leggermente più ostico, ma sono sicuro che potrai apprezzare.

    Ricordati che la media qualititativ di Takemura è straordinariamente alta.

    Per ultimo, non per importanta, ti consiglio un disco che stavo ascoltando proprio ieri notte: Takagi Masakatsu: "Eating 2".



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  5. ho preso nota...

    speriamo di esser fortunati con la ricerca!



    ^_^



    ho visto che hai recensito anche qualche gruppo dreampop shoegaze!

    a me lo shogaze piace molto ma conosco solo le cose piu "sputtanate"(leggasi my bloody valentine,j&m chain,slowdive,ride..)com'e' dura stare "appresso" a tutto!!



    salutoni





    pulcio

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  6. non sono assolutamente band "sputtanate", anzi, sono gruppi che hanno fatto storia e sono assolutamente imprescindibili!

    lo so, non è facile rimanera dietro a tutto, ma con tanta costanza e curiosità si riesce ad aggiornarsi senza perderci le cose eccezionali. ;)

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