giovedì 29 dicembre 2005



Manitoba: "Start Breaking My Heart" (Leaf, 2001)

Spezzettamenti digitali e breaks che spuntano, scappano, sfuggono.
Batteria elettronica amatoriale con quel suono sporco e metallico, povero e preciso.
Intrecci di tastiere sognanti, sfrigolio digitale che sa di glitch, percussioni vere e smembrate. Voci sfregiate, martoriate, processate, fino alla loro snaturalizzazione. Un animo fantasioso ricama i suoi patterns giocosi, assassina il silenzio con coltellate soffici.
Dundas, Ontario è tripudio di acusticità unite a un oblio di sporcizia, battito meccanico, ondeggiante svolazzare di note d'una tastiera rilassata.
People Eating Fruit è pura perfezione, IDM tra deformazioni di strumenti veri, voci loop-ate, ciclico ripetersi di contrappunti meticolosi, immondizia sonora d'ogni sorta.
Mammals Vs Reptiles è pura pazzia d'un'artista mai domo. Accenni di break-beat, dance trasfigurata, ballo per animi inquieti e schizofrenici.
Brandon si basa su un suono di rullante campionato (suonato?) etereo scintillare di synth spumosi, stelle luccicanti schizzano nel cielo, traversando migliaia di chilometri.
Tra i percorsi minimali d'una marcetta come Children Play Well Togheter, la ninna-nanna per bimbi robotici e allucinati di Lemon Yopghurt, una drum'n'bass sommessa (e atipica) si intreccia con una chitarra post-rock, creando l'ammaliante risultato di James' Second Haircut.
Schedules and Fares è una canzone danzante, tra le roccie d'un pianeta solcato da mari infiniti, una luna luminosa, e piccoli resti d'uno scontro tra meteoriti. Synth frizzano, percussioni battono ossessionanti, un contrabbasso (?) viene reso irriconoscibile, dopo trattamenti inconfessabili.
Paul's Birthday è genialità compositiva. Archi, jazz urbano, accordi scabrosi, rumorismi deliziosamente penetranti. Mistura mai così sapiente e mai così estetizzante.
Happy Ending è piccola e carina. Xilofoni splendono felici, microscopici battiti si fanno sempre più presenti, un sibilo lungo un'infinità ricopre lo spazio sonoro con prepotenza attutita.
Nella ristampa presente in mercato vengono aggiunte, in coda, il remix dell'iniziale Dundas, Ontario e la finale Tits and Ass (?!), un cervellotico alternarsi di ritmi asfissianti e pause piene di pathos.
Attimi da custodire gelosamente, da riproporre in quelle giornate in cui s'ha bisogno di quei suoni insoliti, puntigliosi, avvolgenti.

2 commenti:

  1. Ah, per una volta sono contento di vedere che a dischi come questo c'ero arrivato prima io!

    (http://www.jazzer.it/2001/ottobre.htm)

    Ciao Alessandro ti leggo sempre con interesse.



    Francesco

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  2. In verità questo disco lo conosco da un bel po' ma soltanto qualche sera fa mi venne l'ispirazione per scrivere questo pezzo. Matino/Caribou è un genietto..

    grazie, sono felice di trasmetterti qualcosa..

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