mercoledì 21 dicembre 2005
HOOD: "Rustic Houses Forlorn Valleys" (Domino, 1998)
Ed è paradiso.
Produce Matt Elliot e il risultato è il solito connubio estetizzante tra post-rock etereo e trattamenti elettronici.
Fantasia da vendere, poliedricità compositiva fuori dal comune, sfrontati quanto basta.
In Diesel Pionners i 13 minuti vorremmo non finissero mai, odiare l'arrivo d'una fine inesorabile. Ogni secondo di suono è un colore che si disegna nell'aria, accordi chitarristici flebili e instabili, voci lontane e lamentose, escrudescenze dolorose e laceranti.
S.E. Patterns è un piacevole sprofondare in un abisso di timbri oscuri e profondi. Note d'un piano maltrattato introducono, una chitarra strimpella docile e lenta, quasi un'ode al silenzio.
Your Ambient Voice è una canzone preziosa e inestimabile. Convulsioni d'ogni sorta impreziosiscono una struttura quantomai incerta, piccoli tocchi di corda lasciano un che di mistico al suono complessivo.
Farsi piacere piacere queste canzoni è una sciocchezza, apprezzarle veramente è tutt'altra questione.
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