martedì 27 dicembre 2005



The Royal Family And The Poor: "In The Sea Of E" (Gaia, 1987)

Mike Keane in sede di composizione e il resto sparisce.
Rimandi new-orderiani, atmosfere wave, sintomi dark. Pop di alta scuola, come se ne sente raramente.
Completa catarsi in Living Light, pezzo di perfezione assoluta. Synt-pop trasfigurato e emozionante. Ondeggianti aneliti elettronici fanno da spalla alla chitarra ombrosa e ondeggiante. Sussurri di voce spiccano il volo all'interno dei 5 minuti. Parole scabrose e deliranti. Waiting For The World.
Mr. Cow propone un blues claudicante e scorbutico. Voce scorticata, fiati alieni, acusticità assortita, basso ossessionante, timbri inquietanti.
Gioiello di drammaticità in Song For Freedom. Intrecci di organo circondano la voce decantante una poesia d'altri tempi. Avvolgente poema sonoro e saturazione dello spazio circostante.
Ancora tormenti in Gaia. Destrutturazione, deragliamenti, vagiti rutilanti, echi di orrore. Angoli bui di una stanza morbosa, sporca, putrida e imbastardita da un angelo maledetto. Pop Group-style.
Journey riprendere il canovaccio della new-wave elettronica e lo interpreta con calligraficità distorta, mai perfetta, ne pedante. Vari rumori destabilizzano lo svolgere, perfetta performance vocale, patterns da ricordare. Umili.
Honesty è un pezzo all'apparenza semplice, facilino. Nelle sue interiora nasconde malinconia e amore. Piano languido, flauto sfiatato, timbri vocali snervati ed estenuati.
Creatura mette insieme base di drum-machine atipica, voci orientaleggianti, acusticità varie e tanto altro. Fantasiosi.
No more compromise non si discosta molto dai precendenti episodi di stampo elettronico. Si aggiunge, solamente, un'aura claustrofobica alquanto straniante.
Altro corpo solitario, vagante e disperso in Wounded. Drones elettronici in sottofondo, tastiere elastiche, aria pesante, paura particellare, pazzia contagiosa.
Un minuto e mezzo di stramberie assortite in When The Cat's Away.
Campionamenti variegati, loops e chi più ne ha ne metta a piacere.
Time ricompone il filo lasciato in sospeso da No more compromise e lo sviluppa ancora. Continue variazioni sullo stesso tema. Mai un secondo di noia.
Capolavoro in Feast of the Supersensualists. Synth spumosi, machine piacente, keyboards stupendamente ripetitiva, chitarra cangiante. Voce, come al solito, emanata con il cuore in mano.
Chiusura perfetta.
Cinque bonus-track compongono la ristampa (recente). Da segnalare When The Shadow Falls con i soliti vagiti dark-elettro-wave e i 10 (splendidi) minuti di Solve Et Coagula.
Gli occhi demoniaci della bestia in copertina ci scrutano come a voler percepire la nostra paura, esplorare la nostra anima.
Anima catturata da questo marasma di suoni. Coacervo ammaliante.
Connubio perfetto e perfettibile, estetico ed estetizzante.

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